Tour Ronde per la via normale sulla cresta SE

  • Destinazione: Tour Ronde
  • Zona alpina: Alpi Graie [sez. 7]
  • Gruppo montuoso: Gruppo del Monte Bianco [Alpi del Monte Bianco]
  • Regione: [IT] Valle d'Aosta
  • Valle:
  • Difficoltà: AD-
  • Data: 25/07/2020
  • Traccia GPX: Scarica
  • Partenza: Punta Helbronner
  • Altitudine partenza: 3462
  • Altitudine arrivo: 3792
  • Dislivello: 330
  • Attacco percorso: arrivo della funivia Skyway
  • Esposizione: varie
  • Punti di appoggio: Rifugio Torino

Situata nell’ampio anfiteatro di cime sottostanti la vetta del Monte Bianco, la Tour Ronde è tra quelle più accessibili se pur non banale. Da questa cima si gode di un grandioso panorama verso il bacino della Brenva e verso il Ghiacciaio del Gigante. Negli ultimi anni la via normale è cambiata a cause delle mutate condizioni climatiche ed è consigliato percorrere la via di cresta, che parte dal Colle d’Entrèves. Se le condizioni lo consentono, è  possibile effettuare il ritorno con delle doppie per il ripido canale di Freshfield.

Accesso

Arrivati a Courmayeur si prosegue verso Entrèves dove si prende la nuova funivia Skyway Monte Bianco fino alla seconda stazione, quella di Punta Helbronner.

Itinerario

Usciti dalla stazione, si prende una scaletta metallica che scende verso il ghiacciaio sottostante. Qui si calzano i ramponi e ci si lega alla corda prima di proseguire sul Ghiacciaio del Gigante.

Punta Helbronner vista dal Ghiacciaio del Gigante

Ampia traccia sul ghiacciaio

Vista salendo alla Tour Ronde

La prima parte del percorso si svolge in piano verso il Col Flambeaux a 3407 m, quindi  scende a sinistra lambendo le pendici della parete nord dell’Aiguille de Toula abbassandosi fino a quota 3280.

Si risale ora il ghiacciaio fin presso il Col d’ Entrèves 3517 m (ore 1,30).

Tour Ronde vista risalendo verso il Col d’Entrèves

La prima parte della cresta è la più difficile (AD) e si cerca di evitarla risalendo il ripido pendio di misto che la precede. Il percorso non è obbligato e dipende dalle condizioni del crepaccio terminale che in qualche modo si deve aggirare o superare su un ponte di neve.

Nel nostro caso (25 luglio) la risalita verso la cresta è avvenuta a circa 50 m di distanza dal colle e arrivati sulla cresta si sono dovuti superare coi ramponi alcuni passaggi delicati su rocce granitiche in parte verglassate.

Terrazzino nevoso sulla cresta con vista sul Dente del Gigante

Passaggi iniziali della cresta con vista sul bacino della Brenva

Superata la prima parte sul filo della cresta, la traccia prosegue senza troppa difficoltà più in basso, sul lato della Brenva. Sono presenti diversi ometti che segnano il percorso.

Avvicinandoci alla vetta la traccia passa nuovamente sul filo della cresta in parte rocciosa e in parte nevosa.

Ultima parte nevosa della cresta

Gli ultimi 30 metri sotto la vetta sono costituiti da grossi blocchi di granito che si scalano abbastanza facilmente.

Vetta della Tour Ronde con la statua della Madonna

Ritorno

Per evitare la parte iniziale della cresta abbiamo preferito fare le doppie dal canale di Freshfield che si trova all’incirca a metà della cresta ed è riconoscibile dal materiale presente per la calata. Lungo il canale si troveranno altre due soste attrezzate con fettuccia e anello.

L’ultima calata fa il salto del crepaccio terminale. Occorre valutare lo stato del crepaccio prima della calata, le sue dimensioni e la presenza di un ponte di neve su cui “atterrare”.

Salto del crepaccio terminale in corda doppia

Materiali: Corda (2 corde da 40 m se si vogliono fare le doppie), ramponi, piccozza, casco, qualche fettuccia e moschettoni.

NOTA: la traccia allegata si riferisce al ritorno e passa per il canale di Freshfield. All’andata siamo saliti sulla cresta molto più vicini al Colle di Entrèves.


Total distance: 3300 m
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About author

Giorgio Bertin

Sono un ingegnere in pensione. Nato ad Aosta e vissuti i primi anni ad Etroubles, ho iniziato presto ad amare le montagne facendo con amici gite e scalate sulle principali montagne valdostane. Abitando ora a Torino ho incontrato una compagnia con la quale condividere la passione per la montagna, vissuta con un senso più profondo. Occasionalmente mi accade di organizzare gite di gruppo per ragazzi.

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