Tra la Val di Viù e la Val d’Ala si erge il Monte Lera, con tre distinte cime, quella orientale è la più conosciuta e salita, partendo dal Lago di Malciaussia. Il lago si trova in Val di Viù; il panorama dalla vetta è magnifico. Su questo sito è presente la descrizione dell’itinerario d’autunno, questo articolo riporta la descrizione di una salita in tarda estate.
Accesso
Si percorre tutta la Val di Viù fino al Lago di Malciaussia. Si passa vicino al Rifugio Albergo Vulpot di Malciaussia, quindi si prosegue sulla sterrata in direzione della borgata di Pietramorta sulla sponda settentrionale del lago e si parcheggia dopo non molto ai bordi della strada..
Itinerario a Pian Sulè
Il sentiero da prendere, è segnalato con segnavia rossi, EPT 116. (Indicazioni su un grosso masso).
Si passa sulla destra idrografica di un piccolo rio che scende dai ripidi costoni rocciosi settentrionali.
Poco dopo, giunti nei pressi di una cascatella, si segue la mulattiera che va a sinistra e si incomincia così una lunga e costante serie di tornanti, in alcuni punti salendo decisamente, e
si scavalcano diversi costoni con belle viste sul sottostante Lago di Malciaussia.
In alto s’incontra una piccola cascata e dopo si arriva ad un colletto posto a quota 2530 m; su un pietrone si trova una freccia e la scritta Lera. Dopo si scende per un breve tratto in direzione di un grande masso e si arriva al Pian Sulè.
Il posto è ottimo per una sosta e ci si può rifornire d’acqua.
Itinerario al Monte Lera Orientale
Dal pianoro si imbocca il sentiero che compie un semicerchio verso destra per poi salire sulla dorsale, ci sono ometti che indicano il percorso e rari segni rossi.
Quindi si prosegue e si giunge a un bel pianoro erboso con un minuscolo laghetto sulla destra e si attraversa linearmente il pianoro in direzione nord per risalire poi, con una breve diagonale, un pendio di erba e rocce che porta a una seconda conca delimitata da alte pareti rocciose con un bel laghetto.
Da questo punto si percorre una diagonale a mezzacosta in lieve ascesa sulla sponda idrografica sinistra della valle, passando sotto le pareti della Testa Nera, 3080 m. Nella depressione di questa conca vi sono due piccoli laghetti spesso coperti da neve e da ghiaccio a inizio e fine stagione. Poi si arriva quasi al fondo del vallone e si risale un ripido pendio di detriti sino a giungere al colletto della Barma della Ciarva posto a 2950 m.
Dal colletto si volge a sinistra e si supera la bastionata rocciosa con una salita obliqua per facili scaglioni rocciosi e cenge, talvolta è necessario aiutarsi con le mani.
Si giunge quindi a una terza conca molto vasta dalla quale sono finalmente visibili, in direzione nord, le cime del Lera. La conca si risale, mantenendosi a destra, sulle linee delle creste moreniche nel primo tratto e puntando al Colle del Lera. Posto tra la Punta Centrale, a sinistra, e la Punta Orientale, a destra.
Arrivati all’imbocco del piccolo canale che risale al Colle del Lera, la salita diviene via via più ripida e impegnativa, con pendenze variabili fino a 45°. Si segue il percorso verso il canale, che non si approccia direttamente,
ma si affronta la salita poco dopo una pietrone rossastro e sfruttando una cengia che va da sinistra verso destra. Poi si giunge così sul piccolo terrazzamento del Colle del Lera, posto a 3250 m, dal quale è visibile sulla sinistra la vetta Centrale e sulla destra la vetta Orientale. Dal colle piegare a destra per percorrere il filo di cresta, per giungere in breve alla vetta della cima Orientale del Monte Lera, a 3355 m, in circa 4,30 ore. La cresta che conduce alla vetta è, nel complesso, di non difficile percorrenza con passaggi di arrampicata. Sulla cresta abbiamo utilizzato una corda da 20 per la progressione fino alla cima.
In cima
C’è una bella statua della Madonna su un basamento, il panorama è molto ampio e spettacolare.
Si vedono la Croce Rossa, 3567 m, che domina il vallone su cui c’è il Rifugio Cibrario, più vicino il verde Lago Berta, 2769 m.
La Ciamarella, 3676 m, e la Piccola Ciamarella, posta alla sua sinistra.
Il Mont Pourri.
Il Gran Paradiso con Il Roc.
Lontano si vede il Massiccio del Monte Rosa.
Ritorno
Sull’itinerario di salita facendo particolare attenzione, in caso di nebbia pomeridiana, frequente nella zona, ai salti rocciosi che si sono superati in salita e a non scivolare. Sul sentiero EPT 116 dal Pian Sulè al Lago di Malciaussia, ai tratti più esposti per l’eventuale erba umida.
Materiali: minima dotazione alpinistica (corda da 20).