Nella selvaggia Valgrisenche la Gran Becca du Mont (o Bec de l’Anc) 3214 m, passando dal Lago di San Grato.
Accesso
Si risale in auto la Valgrisenche, si supera Bonne e si prosegue sulla strada che passa alta sulla riva sinistra orografica del Lago di Beauregard. Quando la strada inizia a scendere verso Usellières, si incontra sulla destra una strada interpoderale (cartello indicatore, direzione Lago di San Grato). Gli spazi per parcheggiare non sono molti.
Itinerario
Si segue la interpoderale verso Grand’Alpe, 1991 m.
Si prosegue sempre su strada, a sinistra nell’abitato c’è il sentiero che sale da Usellières lungo il Vallon de Saint-Grat.
Sul percorso si staglia la Gran Becca du Mont.
Si continua fino a un alpeggio (U en bas) a 2162 m, dopo poco termina la strada a 2174 m; si tiene la destra, sentiero n. 14 mentre il sentiero a sinistra, n. 13, porta verso il Col du Mont, 2839 m.
Si segue il comodo e ben segnalato sentiero che, superato un ponte in cemento a schiena d’asino, continua sulla sponda destra del Torrente du Lac.
Il sentiero alterna tratti ripidi a falsopiani e raggiunge la Cappella di San Grato, protettore della Valle d’Aosta.
Subito dietro la Cappella si apre la conca con il Lago di San Grato (Lac de Saint-Grat) a 2466 m.
Il lago è dominato dall’imponente bastionata della Becca du Lac a sinistra e dalla Testa del Rutor, 3486 m, a destra: più di 1000 metri di dislivello, una vera fortezza sulla quale si appoggia l’imponente ghiacciaio del Rutor! Si costeggia la sponda destra del lago su traccia di sentiero, ci sono degli ometti. Si svolta quindi a sinistra per risalire il ripido pendio, cercando la via migliore.
Al termine si giunge nel vallone alla cui testata si trova il Col de la Sachère. Percorso tra pietre, nevai, terra impregnata d’acqua, talvolta faticoso.
Con una breve salita ripida sul Glacier de la Sachère (su quello che rimane) si raggiunge il Colle di Sachère, posto a 2841 m; scegliere il percorso migliore, normalmente verso il centro destra del ghiacciaio, uscita su terreno franoso.
Dal colle il panorama comincia ad aprirsi, in bella evidenza la Grande Traversière.
Bella vista anche sul Gran Paradiso, su Il Roc e sulla Tresenta.
Ci si dirige decisamente a sinistra e si risale la larga cresta Nord della Gran Becca du Mont, cresta dapprima facile poi più ripida, tutta con sfasciumi e sassi mobili, occorre prestare molta attenzione. Vaghe tracce.
Si risale fino a una evidente placca rocciosa rossastra (a destra salendo) che sovrasta uno scivolo di fini detriti, oltre la quale c’è un ometto in posizione strategica.
Con attenzione, normalmente superata una lingua nevosa, ci si porta all’ometto, sulla cresta, salendo su placche.
- Si può scavalcare la cresta, sul versante opposto e si punta a un evidente ometto sulla cresta sommitale, si torna successivamente in cresta attraverso un intaglio e poi su percorso elementare si arriva a un grande ometto.
- Oppure si può seguire a sinistra sotto la linea di cresta, parte più impegnativa, su roccia; diversi ometti indicano il percorso, con alcuni passaggi più impervi: in questo caso conviene avere una corda da 20 con sé.
Si raggiunge, dopo un breve tratto più ripido, una spalla. Si segue la cresta per un breve tratto orizzontale e poi un tratto più ripido. Dall’ometto si va a destra e si sale su traccia di sentiero sul costone fino alla cresta terminale.
In cima
Panorama grandioso.
In lontanza si vede la Grande Sassière e il Monte Bianco.
Panoramica a 360 gradi dalla cima.
Ritorno
Il ritorno avviene per lo stesso percorso, prestare attenzione in particolare alla cresta e alla parte di sfasciumi.
Di fronte a noi si stagliano la Grande Rousse e la Becca di Tei.
Materiali utili: piccozza per il piccolo ghiacciaio, casco (usato per precauzione per la parte di sfasciumi e cresta), eventuale cordino da 20 per sicurezza.
Ottima la carta dei sentieri de L’Escursionista editore di Luca Zavatta e del nostro amico Marco Blatto.